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I baffi è la classica storia per la quale si può usare l'aggettivo "inquietante". Aggettivo che calza perfettamente, perchè l'inquietudine generata dalla rottura del confine tra realtà e immaginazione, tra norma e trasgressione, è esattamente il cuore di questo romanzo. La scelta del protagonista di tagliarsi i baffi, concepito come un gesto scherzoso nei confronti della compagna e degli amici dai quali stanno per recarsi a cena, innesca una serie di eventi che dello scherzo hanno ben poco. Il libro è davvero notevole, non solo perchè è ben scritto e ci tiene implacabilmente legati allo sviluppo della storia, ma soprattutto perchè affronta il tema centrale dell'identità, ricordandoci quanto la definizione della nostra identità si costruisca e si rinnovi quotidianamente attraverso gli occhi degli altri.
I BAFFI - Emmanuel Carrère
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Davvero bello questo Giovanissimi, che ci racconta una Napoli finalmente credibile, vista con gli occhi di adolescenti che vivono in un mondo in cui gli adulti sono sì presenti, ma solo come passanti, come comparse. Nonostante le vite di Marocco, Lunno, Gioiello, Fusco, Serena... si muovano ai confini, e spesso dentro, l'illegalità, queste forme convivono con una quotidiana 'normalità', che ce li fa sentire veri, vicini, credibili. E infatti, inaspettatamente, l'evento dominante - raccontato attraverso dialoghi che rappresentano uno dei punti di forza del romanzo - è quello della nascita dell'amore.
GIOVANISSIMI - Alessio Forgione
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Grazie a questo libro lieve, scherzoso, sghembo e profondo, ci avviciniamo al Fellini uomo e artista attraverso le sue stesse parole. L'uomo si schermisce, rifiutando giocosamente la 'forma intervista' che gli propone il critico Giovanni Grazzini, mentre l'artista non apre davanti ai nostri occhi la sua cassetta degli attrezzi, sostenendo di non possederne una. Non ci sono regole, non c'è metodo, si difende Fellini. Eppure, sul filo dei ricordi legati alla lavorazione dei suoi film e agli incontri con attori e registi, questo uomo-bambino continua a stupirci, anche attraverso le parole, per la profondità del suo sguardo limpido e curioso, unito a una perizia da vecchio artigiano: l'unica responsabilità che sento è quella di evitare l'approssimazione, che è la secrezione più diretta della stupidità e dell'ignoranza.
SUL CINEMA - Federico Fellini
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Tucker Caliban è un nero anomalo nell'America del segregazionismo. Figlio di uno schiavo ribelle, non è ricco ma possiede la fattoria in cui vive e la terra su cui lavora. Perchè dunque, senza alcun preavviso, getta sale sul suo campo, uccide le sue bestie, dà fuoco alla fattoria e si mette in viaggio insieme alla moglie e al figlioletto? Ma, soprattutto, perchè questa partenza darà il via a un esodo di massa? Così recita, laconico, un memoriale del tempo: "Nel giugno del 1957, per ragioni ancora da stabilire, tutti gli abitanti neri dello stato ne hanno abbandonato il territorio". A raccontare questa storia saranno i bianchi che, impotenti e increduli, vedranno capovolgersi il mondo apparentemente immutabile in cui si erano insediati. Opera visionaria e profetica, ambientata in uno staterello immaginario del Sud, il romanzo di Kelley è stato scritto 'in presa diretta', mentre le lotte per i diritti civili, spesso represse nel sangue, rivelavano il vero volto del sogno americano.
UN ALTRO TAMBURO - William Melvin Kelley
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