Sul tetto c'è Mendelssohn Stampa
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Nella Praga occupata dai nazisti regna il terrore. Ogni forma di dissenso viene punita con la morte e gli ebrei vengono caricati su treni piombati per essere deportati a est e uccisi nei campi di sterminio. La città strangolata si era fatta silenziosa, le bandiere a mezz'asta annunciavano morte. Dietro alle finestre oscurate, la gente de ne stava seduta e, quando la morte gli scivolava accanto loro accendevano le lampade e leggevano le parole dei poeti. Eppure, proprio lì, accade l'impensabile: verrà organizzato un attentato per colpire Reinhard Heydrich, l'uomo designato da Hitler per pianificare e gestire la "soluzione finale". Verrà sostituito, ma il segnale è inequivocabile: il Reich non è invincibile, l'opposizione può colpire anche dove sembra esserci solo terra bruciata. Questa verità verrà dimostrata dopo pochi mesi, quando la resistenza vittoriosa di Stalingrado invertirà le sorti della guerra.

SUL TETTO C'E' MENDELSSOHN - Jiri Weil