Notte inquieta Stampa
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In una notte dell'ottobre '42 sul fronte russo, alla vigilia della battaglia di Stalingrado, poche ore separano dalla morte un uomo condannato per diserzione. Con lui, e con chi comanderà il plotone di esecuzione, si confronta un cappellano militare dell'esercito tedesco. In poche pagine è condensato un pensiero di grande potenza sul tema della morte e della relazione con l'altro, vista attraverso la lente di un tempo che va finendo, quello che ci resta da vivere. Implacabile la condanna della guerra: "Non si tratterà di odiare (...) la guerra. L'odio, se così si può dire, è un sentimento positivo. Bisogna sconsacrare la guerra. Toglierle ogni incanto. Bisogna inculcare nella coscienza umana la certezza di come sia banale e laido questo mestiere di soldato".

NOTTE INQUIETA - Albrecht Goes