Come se mangiassi pietre Stampa
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"Una donna può benissimo vivere senza un uomo" dice Mubina l'indomani. "Ed è ciò che intendo fare io". Di quando in quando Hasan verrà a trovarla in sogno. Come questa notte. E' apparso fugacemente, per dileguarsi subito dopo. Lei ha fatto per rincorrerlo, ma non riusciva a muovere un passo. In questo libro di rara forza e durezza viene data voce soprattutto alle donne. Sono loro a raccontare la guerra nella ex Yugoslavia. Ci sono i racconti di ieri: la pulizia etnica, gli stupri, la perdita di mariti e figli, la perdita della ragione, la perdita di tutto. E ci sono i racconti di oggi, di chi dedica la propria vita a dare un nome agli scomparsi. Per sopravvivere ricordare, per sopravvivere dimenticare: questa è la dialettica dell'orrore che, pochi decenni dopo Auscwitz, si ripropone, identica, alle vittime di oggi. Un grande reportage del giornalista e scrittore polacco Wojciech Tochman.

COME SE MANGIASSI PIETRE - Wojciech Tochman