La solitudine del sovversivo Stampa
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Marco Bechis, studente di 21 anni, viene arrestato a Buenos Aires da agenti in borghese il 19 aprile 1977. Inizia così la sua vicenda di sequestrato che, a differenza della maggioranza degli oppositori del regime militare, riuscirà a uscire vivo dalla prigione segreta dove è stato rinchiuso e torturato. Da qui in avanti al sollievo per la morte scampata si affiancherà la vergogna e il senso di colpa di cui Primo Levi ha lucidamente scritto ne I sommersi e i salvati. Per anni questo meccanismo, così umano e così perverso, gli farà dire di essere stato un 'turista' delle carceri segrete argentine. Fino al processo del 2010 contro i militari, dove deporrà, che gli permetterà di fare i conti con il proprio passato e di ricollocarsi in un presente possibile, anche se per nulla pacificato: finalmente intravedo la vita da sopravvissuto che in tutti questi anni ho soltanto subìto.

LA SOLITUDINE DEL SOVVERSIVO - Marco Bechis