La morte del padre Stampa
space

Che cosa affascina in quest'opera in cui un uomo qualsiasi racconta una quotidianità fatta di eventi tutt'altro che straordinari? Certamente la lucidità e l'assenza di difese: "Mi vengono le lacrime agli occhi quando osservo un bel dipinto, ma non quando guardo i miei figli. Questo non significa che io non li ami, perchè voglio loro un bene dell'anima, significa soltanto che il senso che danno non è in grado di colmare una vita. Perlomeno non la mia". Knausgard compie un profondo lavoro di introspezione e scavo nel passato, alternando i suoi ricordi d'infanzia all'attuale condizione di uomo adulto che si misura con la morte del padre. Condizione lacerante che ci ricorda l'adagio di Wislawa Szymborska "conosciamo noi stessi solo fin dove siamo stati messi alla prova". Primo di una serie di sei volumi che compongono un'anomalo e affascinante affresco autobiografico.

LA MORTE DEL PADRE - Karl Ove Knausgard