Ritratti Stampa
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E' vero, John Berger (1926 - 2017) non si definiva un critico d'arte: Nell'ambiente in cui sono cresciuto fin da adolescente, dare del critico d'arte a qualcuno equivaleva a un insulto. Il critico d'arte era un tizio che sparava giudizi e pontificava su cose di cui sapeva poco o nulla. Non era spregevole come un mercante d'arte, ma era un rompicoglioni. Dunque Berger non era un critico d'arte. Eppure RITRATTI è la più formidabile e anomala storia dell'arte che ci sia dato leggere. Perchè non solo Berger nei suoi ritratti fa reagire Kavafis con Caravaggio 'pittore dei bassifondi', Brecht con Bruegel, Dostoevskij con Holbein, Yeats con Picasso, Hikmet con Munoz (S. Zuliani - AlfaBeta2), ma rivendica fieramente questa assoluta libertà di sguardo e di associazione, assumendo la soggettività non come limite ma come condizione di autenticità. Leggendo questo libro ci inoltriamo dunque in un territorio libero e affascinante, che dalle pitture della Grotta di Chauvet, passando per Bellini, Goya, Bacon... ci condurrà su su fino a Jean-Michel Basquiat e alla contemporaneità.

RITRATTI - John Berger