Nella carne PDF Stampa E-mail
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La parabola di Istvan, che conosciamo adolescente in una cittadina ungherese ancora appartenente al blocco sovietico, e seguiamo da adulto nel suo peregrinare in un mondo ormai radicalmente cambiato, è una sorta di storia esemplare. Ci parla di un uomo comune, di un 'uomo qualunque', che attraversa alcuni degli snodi centrali della contemporaneità (le guerre neocoloniali, il trionfo della finanza, le regole dettate dalla pandemia...) senza coglierne la portata e il senso, trascinato da forze che sente fuori dal proprio controllo. Istvan parla pochissimo e raramente nel suo ragionare va oltre la presa d'atto della realtà, in lui tutto è materialità, fisicità, tutto è "nella carne". In questo senso il romanzo di David Szalay può essere interpretato in diversi modi, come romanzo di formazione o come parabola esistenziale, ma in fondo è soprattutto la storia del nostro arrenderci a un mondo la cui logica appare ingovernabile e incomprensibile.

NELLA CARNE - David Szalay

 
Voci del verbo andare PDF Stampa E-mail
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Berlino, venticinque anni dopo la caduta del Muro. Richard, docente universitario nell'ex Germania Est, è da poco in pensione: spaesato per via di questa nuova condizione, non sa ancora che fare della propria vita. Casualmente incrocia in una piazza un accampamento di immigrati africani. Totalmente ignaro del problema dei profughi e curioso di conoscere le loro storie, entra in contatto con loro. Da quel momento il suo sguardo su di sé, sulla cerchia delle sue amicizie, e in definitiva sul mondo, inizia a mutare. Al centro del romanzo il significato che hanno i pronomi noi e loro. In questo senso è rivelatrice la frase di Martin Luther King posta dall'autrice in esergo al libro: In the end, we will remember not the words of our enemies, but the silence of our friends. VOCI DEL VERBO ANDARE è un libro straordinario, per la storia che racconta, per la sua costruzione, per la sua scrittura.

VOCI DEL VERBO ANDARE - Jenny Erpenbeck

 
La morte di Auguste PDF Stampa E-mail
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Auguste è il padrone di Chez l'Auvergnat, un ristorante di Parigi nel quartiere dei mercati generali delle Halles, che da piccolo bistrot frequentato dai lavoratori del mercato si è negli anni trasformato in un locale di successo. Lo gestisce insieme a Antoine, il secondogenito. Quando Auguste improvvisamente muore, gli altri due figli si fanno avanti, immaginando che siano state accumulate grandi ricchezze e che Antoine, in assenza di un testamento, se ne voglia impossessare. Auguste viene da una famiglia di contadini e si trasforma in commerciante, i figli possono essere approssimativamente ascritti alla classe piccolo-medio borghese. Simenon in poche pagine riesce a tratteggiare un quadro implacabile e feroce di questi tre ambienti, di queste tre tipologie umane: La morte di Auguste, all'interno della sua sterminata produzione, è certamente uno dei romanzi più riusciti.  Se volessimo riassumere il tutto in una formula, potremmo dire BALZAC : 800 = SIMENON : 900.

LA MORTE DI AUGUSTE - Georges Simenon

 
Un giorno tutti diranno di essere stati contro PDF Stampa E-mail
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Il genocidio in atto in Palestina è reso possibile dal silenzio complice dell'Occidente. Il giornalista egiziano Omar El Akkad, attraverso la propria esperienza di eterno migrante, ne illustra le dinamiche e il lascito: Un giorno sarà considerato inaccettabile, negli educati circoli liberali dell'Occidente, non aver riconosciuto le migliaia di persone innocenti uccise in quell'inconveniente di tanto tempo fa. Arriveranno i comitati per la verità e la riconciliazione. Arriverà il riconoscimento delle terre. Arriveranno i discendenti pentiti. Dopo tutto, anche se in ritardo, il lutto è sempre lutto. Interi dipartimenti di studi postcoloniali sforneranno fior di saggi per indagare l'inconsapevolezza che ci ha trascinato in quel luogo così oscuro, come se nessuno avesse visto fin dall'inizio che cosa ci aspettasse, come se nessuno avesse gridato a squarciagola quando ancora si poteva fare qualcosa.

UN GIORNO TUTTI DIRANNO DI ESSERE STATI CONTRO - Omar El Akkad

 
Il furgone dei pazzi PDF Stampa E-mail
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Il protagonista di questo splendido memoriale, un giovane militante tupamaro di 23 anni, viene arrestato nel 1972 nell'Uruguay della dittatura militare. Resterà in carcere tredici anni, subendo vessazioni e torture, alle quali farà fronte con lucidità e coraggio, mantenendo intatta la propria umanità. Uscirà dal carcere ormai adulto, con i capelli imbiancati, senza pentimenti e rimpianti: Prima dei trenta, al potere o morti. / Eravamo giovani, eravamo molti ed / eravamo entrati nella vita soltanto / per cambiare il mondo. / La vita è passata, e niente è stato come dicevamo. / E' stato il carcere, è stata la tortura, sono state le / migliaia di morti. / Ciononostante, quando ci incontriamo, il / ricordo dell'illusione della giovinezza / riempie ancora il cuore, che ha osato / un giorno credere tanto. / Allora sento che se ci fosse stato un altro modo / possibile per me non lo vorrei. / Perchè, e perdonate se lo credo, devo a / quella illusione la gioia di avere / conosciuto alcuni dei migliori.

IL FURGONE DEI PAZZI - Carlos Liscano

 
Il mio traditore PDF Stampa E-mail
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Belfast, metà anni '70, Antoine, un giovane liutaio francese che ha sposato la causa dell'indipendenza irlandese, conosce Tyrone Meehan, leader dell'IRA da poco uscito dal carcere: una figura leggendaria per il suo popolo, un'autorità morale, un "uomo giusto". Prima la curiosità, poi la stima e infine l'amicizia - Tyrone Meehan diventa in breve per Antoine il simbolo stesso della causa irlandese. Nel gennaio del 2006 i giornali di tutto il mondo (perchè questa è una storia vera, anche se sono stai cambiati i nomi di alcuni dei protagonisti) riporteranno la notizia che Tyrone Meehan, fin dal 1981 e per i successivi venticinque anni, è stato un informatore dei servizi segreti britannici. Il mio traditore racconta la storia di una lotta di popolo e di un'amicizia, ma soprattutto ci mette di fronte alla duplicità della natura umana, alla sua elusività.

IL MIO TRADITORE - Sorj Chalandon

 
Di luce e polvere PDF Stampa E-mail
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Quest'opera di Esther Kinsky oscilla tra narrativa e memoir e rappresenta una dichiarazione d'amore verso il cinema, verso le sale cinematografiche e la possibilità che queste offrono di partecipare a un rito che è insieme individuale e collettivo. La rimessa in attività di un vecchio cinema in un piccolo paese sperduto nella pianura ungherese è l'occasione per far sfilare davanti ai nostri occhi personaggi che sembrano usciti da un'altra epoca, anche se siamo nell'Ungheria dei giorni nostri: l'ex proiezionista ora meccanico di biciclette Joski, l'anziana fumatrice Julika, il chitarrista sempre ubriaco Bendszò... Di luce e polvere è certamente un palcoscenico per figure fuori dal tempo, che rimangono impresse nella nostra memoria, e un atto d'amore assoluto verso il cinema, ma è soprattutto una riflessione sul tema dello sguardo e sul modo in cui ci relazioniamo, attraverso di esso, con il mondo: Il punto era il vedere, come vedere, non che cosa.

DI LUCE E POLVERE - Esther Kinsky

 
Kairos PDF Stampa E-mail
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Berlino Est, 1986 - 1992: anni decisivi per la scomparsa di uno Stato e per la dissoluzione di tanti destini individuali. Hans è un maturo intellettuale, Katharina una studentessa diciannovenne: la relazione che nasce tra i due segue quella parabola, ma in modo imprevisto. La seduzione intellettuale esercitata dall'uomo si specchia nella "passione desiderante" della ragazza, dando vita a una storia d'amore che porta in sè, fin dal suo nascere, i segni della sua disgregazione. I temi della manipolazione e del controllo all'interno della coppia trovano un'evidente eco nel controllo sociale esercitato dallo stato sui suoi cittadini - eppure, come nella più classica delle condizioni dialettiche, il rapporto servo/padrone è destinato a evolvere verso forme inizialmente impreviste. La scrittura di Jenny Erpenbeck è sontuosa: ci fa scivolare dentro e fuori il dialogo tra i personaggi, dentro e fuori la descrizione di luoghi e tempi, con una naturalezza che sbalordisce.

KAIROS - Jenny Erpenbeck

 
Il progetto Lazarus PDF Stampa E-mail
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Finalmente ristampato il romanzo di Halksandar Hemon, autore di Sarajevo che da anni vive negli Stati Uniti. Pur essendo uno "scrittore dell'esilio", è tra quelli che con maggior forza, ironia e intelligenza hanno saputo raccontare lo 'spirito' dell'ex Jugoslavia, e della Bosnia Erzegovina in particolare.

Chicago 1908, Lazarus Averbach viene ucciso dal capo della Polizia e si monta il caso del "pericoloso attentatore anarchico". Un secolo più tardi c'è chi vuole raccontare questa storia e ripercorre al contrario l'odissea migratoria di Lazarus: dagli Stati Uniti in Ucraina, Moldavia, Romania, fino a Sarajevo. Romanzo sul potere magico della narrazione, sul rapporto tra parola e immagine, sul confine incerto tra verità e finzione.

IL PROGETTO LAZARUS - Aleksandar Hemon

 
Non dico addio PDF Stampa E-mail
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Non dico addio è un romanzo caratterizzato dalla permeabilità tra il mondo dei vivi e quello dei morti, dal dialogo tra sogno e veglia, e i suoi personaggi agiscono su un palcoscenico che intreccia la grande Storia con le vicende individuali dei protagonisti. In questo caso sono tre donne (le due protagoniste e la madre di una di loro) che in tempi e modi diversi faranno i conti con i fatti avvenuti a Jeju - la più grande isola della Corea del Sud - tra il 1948 e il 1949: C'era un ordine ben preciso del governo militare americano: bisognava fermare l'avanzata del comunismo, anche a costo di uccidere tutti i trecentomila abitanti dell'isola. Buona parte della narrativa contemporanea mette in scena storie e personaggi che si muovono entro il perimetro di traumi e gioie individuali, e lì restano: quello è l'orizzonte. Han Kang si muove nella direzione opposta e ci consegna, attraverso una scrittura asciutta e precisa, un'opera di grande forza, una testimonianza contro l'oblio.

NON DICO ADDIO - Han Kang

 
La strada oltre il muro PDF Stampa E-mail
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In questo primo romanzo di Shirley Jackson è già presente l'universo inquietante che avrebbe caratterizzato i suoi lavori successivi: la separazione netta tra un "dentro" rassicurante e un "fuori" minaccioso. La famiglia, il quartiere, la piccola comunità... un nucleo di "uguali" che rifugge l'incontro con il diverso e l'ignoto. E il gioco (magistrale) dell'autrice consiste nel farci scivolare impercettibilmente, senza scossoni, verso un ribaltamento della prospettiva, fino a metterci di fronte all'orrore del "dentro", fatto di convenzioni, ipocrisie, perbenismo e borghesissime atrocità.

SHIRLEY JACKSON - La strada oltre il muro

 
Le ballate di Narayama PDF Stampa E-mail
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La vecchia Orin ha sessantanove anni e vive in un remoto villaggio sperduto tra le montagne del Giappone. Remoto e poverissimo, tant'è che si è dato la regola che gli anziani, compiuti i 70 anni, per non gravare sulle limitatissime risorse della comunità, vengano accompagnati sul Monte Narayama e lì lasciati al loro destino. Orin, uno spirito semplice e generoso, attende senza angoscia questo momento, attenta a "sistemare" tutto prima della partenza, consapevole di aver chiuso un ciclo che permetterà ad altri di continuare il proprio. In questo breve romanzo, ci sono tanti elementi distintivi della cultura e della letteratura giapponese classica: il confronto con i miti ancestrali, il senso della ritualità, il valore della pietà filiale... Ed è proprio nel rapporto tra la vecchia Orin e il figlio Tatsuhei che risiede il nucleo tematico del romanzo. E' pertinente il giudizio che ne darà Mishima: un capolavoro assoluto, un capolavoro sgradevole.

LE BALLATE DI NARAYAMA - Fukazawa Shichiro

 
Dominio PDF Stampa E-mail
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Quella di Marco D'Eramo è un'analisi puntuale e lucidissima su quanto è accaduto negli ultimi cinquant'anni, a cavallo tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo: un rovesciamento di paradigma, dove il conflitto di classe, storicamente agito dalle classi subalterne, è oggi condotto (e vinto) dalle classi dominanti. Dunque una rivoluzione dall'alto verso il basso, dei governanti contro i governati, dei ricchi contro i poveri. Questa guerra - argomenta l'autore - bisogna raccontarla partendo dagli Stati Uniti, perchè sono l'impero della nostra epoca e gli altri paesei sono loro sudditi, più o meno docili, più o meno riottosi. Tra l'altro, uno degli effetti della vittoria che i dominanti hanno conseguito è stato di renderci ignari della nostra sudditanza e di annebbiare la percezione delle relazioni di potere... Come ci ricordava già molti anni fa Giovanni Jervis: l'oppressione modifica la psicologia degli oppressi.

DOMINIO - Marco D'Eramo

 
Santi e bevitori PDF Stampa E-mail
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Il sottotitolo del libro, "un viaggio alcolico in terre astemie" (paesi dove il consumo di alcol è vietato per ragioni di ordine religioso o culturale), inquadra bene il contesto: cosa significa procurarsi da bere dove farlo comporta più di un rischio. Non si tratta di una curiosità fine a se stessa, ma di un'occasione per riflettere su una sostanza che altera il nostro stato di coscienza, ma il cui utilizzo va di gran lunga oltre la ricerca del piacere individuale. L'alcol è una sostanza che separa la coscienza dalla vera sé stessa, e quindi dagli altri? Se è così, vuol dire che passiamo tutta la vita in uno stato di impercettibile falsità. Ma l'alcol crea la maschera oppure la strappa via? L'alcol asseconda un'attitudine introspettiva che attraversa tutto il libro di Osborne, e il suo viaggio alcolico sembra dirci che questa sostanza è sia la maschera che indossiamo sia ciò che di noi rimane dopo essercela tolta. Santi e bevitori è un libro profondo e leggero insieme, acuto e divertente, come raramente capita di leggerne.

SANTI E BEVITORI - Lawrence Osborne

 
Notte inquieta PDF Stampa E-mail
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In una notte dell'ottobre del '42, sul fronte russo, alla vigilia della battaglia di Stalingrado, poche ore separano dalla morte un uomo condannato per diserzione. Con lui, e con chi comanderà il plotone d'esecuzione, si confronta un cappellano militare dell'esercito tedesco. In poche pagine è condensato un pensiero di grande potenza sul tema della morte e della relazione con l'Altro, viste attraverso la lente di un tempo che va finendo, quello che ci resta da vivere. Implacabile la condanna della guerra: Non si tratterà di odiare (...) la guerra. L'odio, se così si può dire, è un sentimento positivo. Bisogna sconsacrare la guerra. Toglierle ogni incanto. Bisogna inculcare nella coscienza umana la certezza di come sia banale e laido questo mestiere di soldato.

NOTTE INQUIETA - Albrecht Goes

 
Fantasmi di New York PDF Stampa E-mail
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Quattro storie si alternano, capitolo dopo capitolo, componendo un affresco collocato in un tempo vicino al nostro, ma imprecisato, nel quale il vero soggetto è lo sfondo: la città di New York. I protagonisti di queste storie, che si incrociano con il procedere del romanzo, assorbono nelle proprie traiettorie - siano queste segnate dalla solitudine o al contrario da un frenetico intrecciarsi con vite altrui - un senso di transitorietà che è specchio della capacità della città di mutare molto rapidamente, pur rimanendo sempre se stessa: New York impegnata ad essere nuova e ad essere New York. Sola tra le cose, è diventata più giovane invece che più vecchia. La scrittura di Jim Lewis è netta, precisa, fatta di immagini concrete e brevi digressioni speculative che si influenzano e potenziano a vicenda. Tu, città del ricordo e dell'oblio. (...) Cambierà tutto: le persone svaniranno, e quelle rimaste invecchieranno. Ma tu non cambierai.

FANTASMI DI NEW YORK - Jim Lewis

 
La nuova Russia PDF Stampa E-mail
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Viaggiare nella Russia sovietica tra il 1926 e il 1927 come giornalisti, ha già in sè qualcosa di straordinario, ma se a farlo è Israel Joshua Singer, con il suo grande talento narrativo, il risultato non può che rivelarsi di enorme interesse. Inviato dal Forverts, quotidiano yiddish di New York, Singer, come osserva Francesco Cataluccio nella nota finale, compirà un duplice viaggio: nella giovane Russia dei soviet e nel mondo ebraico orientale, per capire quanto anche lì stesse cambiando. Lo farà muovendosi tra Mosca, Kiev, Minsk, Odessa e i più sperduti shtetl della campagna sovietica, con uno sguardo curioso e per nulla ingenuo, capace di cogliere l'universale nel dettaglio, di stupirsi di fronte alle conquiste del processo rivoluzionario e di coglierne le contraddizioni: che cosa ha fatto di male il grande combattente e il grand'uomo Lenin (...) per (essere) ridotto a una divinità?

LA NUOVA RUSSIA - Israel Joshua Singer

 
Il Palazzo dei Sogni PDF Stampa E-mail
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Ripubblicato con una nuova traduzione di Liljana Cuka uno dei romanzi più belli del grande scrittore albanese Ismail Kadare. A Istanbul è insediata un'istituzione potente e misteriosa, il Tabir Sarraj, il Palazzo dei Sogni, che ha il compito di raccogliere, classificare e interpretare i sogni di tutti gli abitanti dello sterminato Impero Ottomano: una funzione di controllo e di indirizzo, per sondare ciò che alberga nell'inconscio collettivo dei sudditi del regno. Lì assumerà un incarico il giovane Mark-Alem, rampollo di una potente famiglia di origine albanese che ha conosciuto alterne fortune nel rapporto con i sovrani, e avrà modo di toccare con mano la natura di un inferno burocratico che è, al contempo, una straordinaria macchina per la gestione del potere. L'accostamento di quest'opera alle poetiche di Borges e Kafka non è improprio.

IL PALAZZO DEI SOGNI - Ismail Kadare

 
Quando eravamo sorelle PDF Stampa E-mail
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Noreen, Aisha, Kauras, tre sorelle nate negli Stati Uniti, di origine pakistana, quando rimangono orfane vengono affidate a uno zio - di fatto uno sconosciuto - il cui unico interesse è quello di incassare gli assegni versati dal governo per il loro mantenimento. Prima bambine, poi ragazze e infine giovani donne, seguiamo le loro vicende attraverso la voce di Kausar, la più piccola delle tre. Ed è a questa voce che l'autrice si affida per compiere un'operazione per nulla semplice, quella di mischiare i registri della prosa e della poesia, senza che questo susciti in noi un'impressione di artificiosità. Al contrario, il senso di questa storia di lotta e di sorellanza è tutta nella forma che la contiene: destrutturara, come la vita delle tre protagoniste, autentica, come la scrittura di Fatimah Asghar.

QUANDO ERAVAMO SORELLE - Fatimah Asghar

 
Sul tetto c'è Mendelssohn PDF Stampa E-mail
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Nella Praga occupata dai nazisti regna il terrore. Ogni forma di dissenso viene punita con la morte e gli ebrei vengono caricati su treni piombati per essere deportati a est e uccisi nei campi di sterminio. La città strangolata si era fatta silenziosa, le bandiere a mezz'asta annunciavano morte. Dietro alle finestre oscurate, la gente de ne stava seduta e, quando la morte gli scivolava accanto loro accendevano le lampade e leggevano le parole dei poeti. Eppure, proprio lì, accade l'impensabile: verrà organizzato un attentato per colpire Reinhard Heydrich, l'uomo designato da Hitler per pianificare e gestire la "soluzione finale". Verrà sostituito, ma il segnale è inequivocabile: il Reich non è invincibile, l'opposizione può colpire anche dove sembra esserci solo terra bruciata. Questa verità verrà dimostrata dopo pochi mesi, quando la resistenza vittoriosa di Stalingrado invertirà le sorti della guerra.

SUL TETTO C'E' MENDELSSOHN - Jiri Weil

 
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