Libri Consigliati

Consigli di lettura attuali ed inattuali



Città di memoria PDF Stampa E-mail
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Altre mappe (...) si aprono davanti ai nostri occhi: a condizione di lasciare da parte il navigatore dell'automobile o le app sul cellulare e di chiudere le guide ufficiali, cedendo invece volentieri al fascino della curiosità e della scoperta. In questo splendido testo è la memoria a fare da filo conduttore: la memoria personale dell'autore che si mischia con la memoria sociale, politica, artistica delle città. Maffi ci guida nell'esplorazione di sei metropoli, alla ricerca di storie, di persone, di conflitti: New York, New Orleans, Parigi, Manchester, Salford, Londra - questi i luoghi attraversati più e più volte negli anni, che ci vengono raccontati con la curiosità e la passione di sa che nulla deve essere dimenticato. Perchè, come recitano i versi del canto navajo riportato in epigrafe, tutto quello che hai visto ricordalo, perchè tutto quello che dimentichi torna a volare nel vento.

CITTA' DI MEMORIA - Mario Maffi

 
Schegge PDF Stampa E-mail
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Tuzla, Bosnia, 1995. Come è possibile fare teatro in piena guerra? Come è possibile che la scalcagnata compagnia in cui si recita sia invitata al Festival di Edimburgo? E soprattutto, una volta usciti dal paese, come è possibile fuggire per raggiungere lo zio Ifran in California? Schegge racconta la storia di un ragazzo e di un paese, il loro essere una cosa e più cose, il loro essere lì, sotto gli occhi di tutti fino a poco prima e poi, improvvisamente, andare in frantumi. "Ho una pistola, mati, una pistola di acciaio cromato. L'ho rubata nella stanza di un tizio, sotto un cuscino leopardato coperto di forfora (...). La pistola la tengo nascosta nella libreria, dietro alle opere complete di Majakovskij, avvolta in uno straccio... Ci sono dentro le pallottole, sei, ma solo la prima è importante, giusto?".

SCHEGGE - Ismet Prcic

 
L'Istituto per la Regolazione degli Orologi PDF Stampa E-mail
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La Istanbul della prima metà del '900 raccontata attraverso la follia di un progetto e dei personaggi che concorrono a realizzarlo. Hayiri Irdal, protagonista del romanzo, è coinvolto nella titanica e surreale impresa di far nascere un Istituto deputato alla regolazione degli orologi. Ente inutile, baraccone kafkiano, monumento alla burocrazia, l'Istituto si dà il compito impossibile di governare il tempo, di ordinare il caos. E ciò che si genera è naturalmente l'esatto opposto, lo scatenamento del caos, attraverso il proliferare di personaggi che richiamano l'assurdo del mondo. La dialettica ordine/caos è uno dei grandi temi che attraversano la narrativa moderna, e questo bellissimo romanzo del turco Ahmet Hamdi Tanpinar trova la sua giusta collocazione tra Autodafè di Elias Canetti e Il palazzo dei sogni di Ismail Kadarè.

L'ISTITUTO PER LA REGOLAZIONE DEGLI OROLOGI - Ahmet Hamdi Tanpinar

 
Il posto PDF Stampa E-mail
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Francia, provincia normanna, una figlia racconta un padre: 1899 - 1967. Contadino, operaio, gestore di un piccolo alimentari con bar annesso, una condizione di perenne incertezza, il rischio sempre presente di scivolare nella miseria. Lei esce dal solco già tracciato continuando gli studi e diventando insegnante. Una frattura radicale, un'uscita dalla propria condizione di classe che racconta con parole lucidissime e definitive: "Sono scivolata in quella metà di mondo per la quale l'altra metà è soltanto un arredo". Annie Ernaux ha narrato una vicenda chiaramente autobiografica, che, per essenzialità e pulizia stilistica, chiunque si voglia misurare con la scrittura dovrebbe leggere.

IL POSTO - Annie Ernaux

 
La morte del padre PDF Stampa E-mail
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Che cosa affascina in quest'opera in cui un uomo qualsiasi racconta una quotidianità fatta di eventi tutt'altro che straordinari? Certamente la lucidità e l'assenza di difese: "Mi vengono le lacrime agli occhi quando osservo un bel dipinto, ma non quando guardo i miei figli. Questo non significa che io non li ami, perchè voglio loro un bene dell'anima, significa soltanto che il senso che danno non è in grado di colmare una vita. Perlomeno non la mia". Knausgard compie un profondo lavoro di introspezione e scavo nel passato, alternando i suoi ricordi d'infanzia all'attuale condizione di uomo adulto che si misura con la morte del padre. Condizione lacerante che ci ricorda l'adagio di Wislawa Szymborska "conosciamo noi stessi solo fin dove siamo stati messi alla prova". Primo di una serie di sei volumi che compongono un'anomalo e affascinante affresco autobiografico.

LA MORTE DEL PADRE - Karl Ove Knausgard

 
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